NINO VENTURA A VILLA BOSELLI - 6 settembre 6 ottobre 2008 Arma di Taggia
N
28
AGOSTO
2008
"Arte in Villa" è il titolo della prima rassegna di arti visive, voluta dal giovane e intraprendente Assessore alla Culura del Comune di Arma di Taggia Roberto Orengo, nei locali della storica Villa Boselli. L'intento del Comune è quello di trasformare la splendida villa, collocata nel centro cittadino, in un cento specializzato nell'organizzazione di eventi culturali di ampio respiro.
Curata dalla torinese Marta Congina, questa prima edizione ha portato nella cittadina ligure alcuni validi esempi dell'attività artistica piemontese.
Dopo i quadri di Giulio Agostino e Luigi Saccomandi, dal 6 settembre al 6 ottobre sarà la volta dello scultore chivassese Nino Ventura che presenterà a Taggia "Mediterraneo Terra mia" 12 sculture ed alcuni pannelli di grande impatto emotivo.
IL MEDITERRANEO DI NINO VENTURA
Figure che abitano la storia della civiltà mediterranea, che riescono ad essere attuali e moderne conservando l'autorità di tracce arcaiche di popoli dimenticati. Suggestioni che si provano affrontando il percorso attraverso il lavoro di Nino Ventura, che in questi anni ricchi di mostre e incontri ha costruito un mondo riconoscibile ma allo stesso tempo sempre capace di stupirci con l'invenzione. Caratteri, la riconoscibilità e l'invenzione, che solo nel racconto si trovano in disaccordo. L'occhio - che non ha bisogno di mediazioni - facilmente coglie questa contemporanea e felice convivenza. La riconoscibilità immediata della mano è suggerita da elementi ricorrenti che hanno attraversato una produzione artistica complessa come alfabeto di una lingua. Allora i pesci, primi protagonisti delle mostre di Nino Ventura, compaiono oggi come gioielli a decoro di imponenti sculture, come volute di panneggio di morbidissimi marmi di Carrara, come elementi di ritmo in pannelli in cui alla ceramica vengono abbinati mezzi più contemporanei quali le resine. Ma la presenza di questi segnali visivi non fa mai pensare al ripetersi di un'opera, perché ogni personaggio nasce all'interno di un progetto, di un gruppo che non verrà mai più ripetuto, per una mostra che è solo una tappa di una percorso più lungo. Le citazioni di moduli e di proprie sculture meno recenti, quando si verificano, hanno l'ironia di rimescolare le carte, di ricordare ribaltando, di andare in controtendenza rispetto alle pratiche consuete del mondo dell'arte che oggi preferisce una certa serialità. I materiali con cui Ventura si confronta ogni giorno sono l'argilla di Castellamonte - che oggi lascia spazio anche a sperimentazioni con refrattari scuri o terre bianche dalla superficie meno aggressiva - il bronzo, il marmo, le resine, che si integrano sapientemente tra le mani dello scultore. I bronzi più recenti portano ancora alcuni tratti della fisionomia dei dodici angeli che si trovano oggi al museo di Turegano (Segovia, Museo de Los Angeles, collezione Lucia Bosè) ma hanno corpi più leggeri, sinuosi, che non hanno mai velleità figurativa nelle proporzioni - non dovendo essere figure umane - ma che dimostrano raffinatezza e ricerca nei volti, nelle mani e nelle loro tensioni di movimento. Due figure sedute si contraggono fino a sembrare loro stesse l'oggetto domestico, altre sembrano sul punto di cadere all'indietro, altre sono schiacciate al suolo e altre esili ed eleganti come obelischi. Le superfici sono levigate, con la morbidezza che il bronzo può permettere, e portano patine inconsuete e interessanti. Storie e miti, appartenenti a differenti civiltà, grazie alla mediazione dalla fantasia, creano un mondo organico e affascinante. Storie universali che parlano con semplicità anche a chi non riesca a decodificare la tradizione racchiusa in un nome antico o non senta propria una leggenda. La scoperta fondamentale nella ricerca iconografica che pone le basi per i personaggi creati da Ventura è che i simboli elementari appartengono a tutte le maggiori civiltà, sono una lingua comune a cui si può dare una differente sfumatura ma che non possono creare equivoco o incomprensione. Per questo motivo una mostra di Nino Ventura non è mai inquietante. Ci possono essere tensioni, forme particolari o mai viste prima, ma mai l'inquietudine dettata dalla minaccia, sempre stupore, curiosità o divertimento. Da questo traspare chiaramente la passione di Ventura per un lavoro che è tra i più interessanti al mondo perché è una continua lotta tra la fantasia che non ha limiti e i materiali che continuamente provano a porne, sia dal punto di vista strutturale, che dimensionale e logistico. La possibilità di vedere esposte opere nate in diversi periodi permette di seguire parte di quel filo che collega tutti i lavori già realizzati da Ventura e che crea la curiosità di sapere quale forma avrà il suo prossimo progetto. La forte determinazione artistica di Ventura rilegge in continua evoluzione il proprio linguaggio e quindi una scelta antologica di opere, come quella effettuata per questi spazi, racconta di una creatività esplosiva e mai uguale a se stessa, che dalla mostra del 1991 ad oggi riesce a stupire ogni volta il pubblico affezionato almeno quanto quello che per la prima volta avvicina le sue opere.
Diego Bionda
Arte in Villa - Villa Boselli
"Mediterraneo Terra Mia"
sculture di Nino Ventura
6 settembre - 6 ottobre 2008
tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 23
organizzazione Comune di Taggia
info: 018443733
Curata dalla torinese Marta Congina, questa prima edizione ha portato nella cittadina ligure alcuni validi esempi dell'attività artistica piemontese.
Dopo i quadri di Giulio Agostino e Luigi Saccomandi, dal 6 settembre al 6 ottobre sarà la volta dello scultore chivassese Nino Ventura che presenterà a Taggia "Mediterraneo Terra mia" 12 sculture ed alcuni pannelli di grande impatto emotivo.
IL MEDITERRANEO DI NINO VENTURA
Figure che abitano la storia della civiltà mediterranea, che riescono ad essere attuali e moderne conservando l'autorità di tracce arcaiche di popoli dimenticati. Suggestioni che si provano affrontando il percorso attraverso il lavoro di Nino Ventura, che in questi anni ricchi di mostre e incontri ha costruito un mondo riconoscibile ma allo stesso tempo sempre capace di stupirci con l'invenzione. Caratteri, la riconoscibilità e l'invenzione, che solo nel racconto si trovano in disaccordo. L'occhio - che non ha bisogno di mediazioni - facilmente coglie questa contemporanea e felice convivenza. La riconoscibilità immediata della mano è suggerita da elementi ricorrenti che hanno attraversato una produzione artistica complessa come alfabeto di una lingua. Allora i pesci, primi protagonisti delle mostre di Nino Ventura, compaiono oggi come gioielli a decoro di imponenti sculture, come volute di panneggio di morbidissimi marmi di Carrara, come elementi di ritmo in pannelli in cui alla ceramica vengono abbinati mezzi più contemporanei quali le resine. Ma la presenza di questi segnali visivi non fa mai pensare al ripetersi di un'opera, perché ogni personaggio nasce all'interno di un progetto, di un gruppo che non verrà mai più ripetuto, per una mostra che è solo una tappa di una percorso più lungo. Le citazioni di moduli e di proprie sculture meno recenti, quando si verificano, hanno l'ironia di rimescolare le carte, di ricordare ribaltando, di andare in controtendenza rispetto alle pratiche consuete del mondo dell'arte che oggi preferisce una certa serialità. I materiali con cui Ventura si confronta ogni giorno sono l'argilla di Castellamonte - che oggi lascia spazio anche a sperimentazioni con refrattari scuri o terre bianche dalla superficie meno aggressiva - il bronzo, il marmo, le resine, che si integrano sapientemente tra le mani dello scultore. I bronzi più recenti portano ancora alcuni tratti della fisionomia dei dodici angeli che si trovano oggi al museo di Turegano (Segovia, Museo de Los Angeles, collezione Lucia Bosè) ma hanno corpi più leggeri, sinuosi, che non hanno mai velleità figurativa nelle proporzioni - non dovendo essere figure umane - ma che dimostrano raffinatezza e ricerca nei volti, nelle mani e nelle loro tensioni di movimento. Due figure sedute si contraggono fino a sembrare loro stesse l'oggetto domestico, altre sembrano sul punto di cadere all'indietro, altre sono schiacciate al suolo e altre esili ed eleganti come obelischi. Le superfici sono levigate, con la morbidezza che il bronzo può permettere, e portano patine inconsuete e interessanti. Storie e miti, appartenenti a differenti civiltà, grazie alla mediazione dalla fantasia, creano un mondo organico e affascinante. Storie universali che parlano con semplicità anche a chi non riesca a decodificare la tradizione racchiusa in un nome antico o non senta propria una leggenda. La scoperta fondamentale nella ricerca iconografica che pone le basi per i personaggi creati da Ventura è che i simboli elementari appartengono a tutte le maggiori civiltà, sono una lingua comune a cui si può dare una differente sfumatura ma che non possono creare equivoco o incomprensione. Per questo motivo una mostra di Nino Ventura non è mai inquietante. Ci possono essere tensioni, forme particolari o mai viste prima, ma mai l'inquietudine dettata dalla minaccia, sempre stupore, curiosità o divertimento. Da questo traspare chiaramente la passione di Ventura per un lavoro che è tra i più interessanti al mondo perché è una continua lotta tra la fantasia che non ha limiti e i materiali che continuamente provano a porne, sia dal punto di vista strutturale, che dimensionale e logistico. La possibilità di vedere esposte opere nate in diversi periodi permette di seguire parte di quel filo che collega tutti i lavori già realizzati da Ventura e che crea la curiosità di sapere quale forma avrà il suo prossimo progetto. La forte determinazione artistica di Ventura rilegge in continua evoluzione il proprio linguaggio e quindi una scelta antologica di opere, come quella effettuata per questi spazi, racconta di una creatività esplosiva e mai uguale a se stessa, che dalla mostra del 1991 ad oggi riesce a stupire ogni volta il pubblico affezionato almeno quanto quello che per la prima volta avvicina le sue opere.
Diego Bionda
Arte in Villa - Villa Boselli
"Mediterraneo Terra Mia"
sculture di Nino Ventura
6 settembre - 6 ottobre 2008
tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 23
organizzazione Comune di Taggia
info: 018443733
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