Le 12 porte - Chivasso 30 marzo - 8 aprile 2012
L
di Nino Ventura e Marco Bergantin
a cura di Vittorio Amedeo Sacco
20
MARZO
2012
Si inaugura, nella Galleria "Cosola" di Palazzo Einaudi a Chivasso, il prossimo 30 marzo 2012, la mostra di arte applicata "Le 12 porte". L'esposizione organizzata da "Stendhal- progetti ed eventi culturali arte contemporanea" è curata da Vittorio Amedeo Sacco con il patrocionio della Regione Piemonte Eccellenza Artigiana - della Provincia di Torino e della Camera di commercio industria, artigianato e agricoltura di Torino ed è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Novecento.
Nino Ventura è un’artista originale e creativo, ha spaziato in molti settori dell'arte: dal teatro, al cinema, alla televisione.
In questi ultimi venti anni ha concentrato la sua attività nel campo della scultura ottenendo importanti riconoscimenti internazionali.
Dal 1994 il suo lavoro è incentrato sulle influenze culturali che hanno caratterizzato la produzione artistica italiana e con il suo progetto "Mediterraneo Terra Mia", riporta al centro della creazione artistica l'opera con il suo valore comunicativo ed estetico.
I suoi lavori sono stati esposti in molte città tra cui Nizza, New York, Firenze, San Francisco, Saragozza, Barcellona, Montecarlo, Roma, Parigi, Bilbao, Gent, Cracovia, Madrid e sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
A gennaio del 2010 è stata inaugurata a Fuenlabrada - Madrid la sua fontana monumentale a cui la casa editrice Allemandi ha dedicato il volume “Liquidas Convergencias".
Nel 2011 è stato invitato dal Direttore del Padiglione Italia Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma Biennale di Venezia – Piemonte.
Nino Ventura è uno di quegli artisti che amano realizzare le proprie opere, con le proprie mani ed è per questo che non è nuovo a collaborazioni con chi opera nel settore dell’artigianato.
“La differenza tra un artista ed un artigiano – dice Ventura - sta nel fatto che il primo compie il gesto una volta e l’altro, invece, lo ripete”.
Nel 2005 all’Eurochocolat di Perugia, con un maestro pasticcere piemontese ha presentato una scultura di cioccolata di 2 metri e 30 centimetri. Nel 2008 realizza presso il Centro Ceramico "La Fornace" di Castellamonte "L’esercito del Piccolo Pesce", un’installazione di dodici personaggi in terracotta alti oltre 3 metri che galleggiano in una vasca di 30.000 litri d’acqua.
Con questa nuova mostra, Nino Ventura, realizza una collaborazione con Marco Bergantin.
Marco Bergantin è un artigiano del legno che realizza i suoi manufatti con tutta la sapienza e la capacità della tradizione piemontese e ad essa abbina la capacità di produrre opere innovative legate all’arte applicata. Ha ottenuto dalla Regione Piemonte il riconoscimento di Piemonte Eccellenza Artigiana.
"Le 12 porte" . Un progetto di arte applicata che attraverso gli esercizi di stile di un’artista scultore e di un artigiano falegname, trasforma uno spazio domestico in un luogo ideale su cui far convergere le necessità funzionali dell'oggetto e la creatività degli autori.
Duetto
Dal dialogo tra l’arte e la sapienza di questi due affascinanti autori nasce una riflessione su temi della contemporaneità quale la sospensione, l’attesa, il silenzio di fronte a un passato non ancora concluso e un futuro non ancora iniziato. Nino Ventura, artista, lavora sulla trasparente nebulosità della materia e su fasce cromatiche di stratificata profondità.
Marco Bergantin, artiere, si esprime con tutta la sapienza e la concretezza della tradizione. Da questo connubbio nascono le loro opere; metafora e concretezza coesistono in un continuo scambio.
E’ già accaduto che artisti del nostro tempo abbiano tentato, talvolta con successo mondano, di oggettivare nelle arti applicate valori plastici e cromatici che sono propri della scultura e della pittura. In genere si è trattato di prove ed improvvisazioni nelle quali si è manifestato un conflitto fra l’arte e il suo strumento più che una loro sintesi. Sovente l’arte si è malvolentieri piegata a una sorte non sua.
Diverso è il caso di Nino Ventura con cui l’arte come sperimentazione acquista il senso forte e affascinante della ricerca di un equilibrio. Egli ha portato Marco Bergantin con il suo mestiere di artiere del legno a maturazione moderna senza defraudarlo dei sui valori originari e peculiari.
Opere
Il valore plastico delle opere presentate nasce organicamente dal fatto artigianale e assume dimensioni dell’arte attraverso la sperimentazione.
Quando un frammento di realtà è toccato da un artista vero, quel piccolo frammento appare trasfigurato, diventa un appello alla meraviglia e alla ricerca della verità. Nelle opere esposte è insita una costante e meditata ricerca sulle diverse materie intese come medium significante. Le opere presentate sono estranianti e introducono lo spettatore in una
dimensione di magica sospensione mediante un linguaggio plastico originale, che abbina alla materia scultorea l’impiego di una sapienza produttiva davvero ammirabile. Ne risultano opere dove il realismo della materia è mitigato dall’antirealismo dell’impiego. Le opere sono “porte di luce” aperte sull’infinito, paesaggi simbolici, ibridi esplorati dagli autori in un’incessante ricerca formale ed espressiva.
Soprattutto, catturano la nostra attenzione così da farci partecipi delle loro stesse emozioni, permettendoci, guardandole, di dare compimento alle loro opere d’arte, un’arte applicata.
Nino Ventura
Predilige la ceramica trattata secondo le più antiche tecniche, esaltandone le forme significanti, i valori plastici, le superfici ora opache, ora lustre, le possibilità della luminosità cangiante e iridescente.
La trasforma nel piatto meandro di acque e di terre - di pieni e di vuoti che si alternano - di una barena lagunosa, nella traccia tortuosa della foce di un fiume che scorre verso il mare, nelle infinite deviazioni e incroci di un corso fluviale che frantuma la superficie nell’ancestrale simbiosi di acqua e terra. La tramuta in ciottoli che assumono forme inedite, la asseconda alle forme circolari di un’onda o di un mulinello creato dal vento, a quelle frastagliate e pur geometriche di candidi cristalli di ghiaccio, a quelle sferiche dei sassi emergenti dal greto di un fiume. Usa, Nino Ventura, la trasparenza e la levità del vetro dall’alchimia segreta, come vuole la tradizione millenaria delle antiche botteghe,
con una pittura posata sulla superficie interna della lastra di vetro, per dare luogo a delicate e immateriali proiezioni di ombra e luce, così da trasformare una silente struttura nella vibrante forma geometrica di una ragnatela che rinvia
alla leggerezza della rugiada. Con questi materiali Nino Ventura sa esprimere e suscitare un’emozione.
Marco Bergantin
Sigilla le sue opere con un rispetto profondo per le leggi della materia che predilige: il legno.
Lo manipola morbidamente, che da grezzo e uniforme diviene materia inquieta, intrisa di riverberi e di saettanti sfumature. Usa, Marco Bergantin, esaltandone la legittimità interna, le venature significanti, i valori visivi, le superfici ora disseccate e aride ora lustre, le possibilità delle tramature.
Lavora con il legno e con questa materia sa esprimere e suscitare un’emozione, sa far riflettere e sa plasmare i desideri della persona.
Gli Antichi ritenevano che fosse la mente a guidare l’anima, tenendo a bada ragione e passione.
Marco Bergantin è un artigiano che non ha esitato a seguire le ragioni del cuore scegliendo di dedicarsi all’arte. Attraverso la sua ricerca dimostra con chiarezza che, anche all’interno dei laboratori, esistono vari modi per sondare nuovi linguaggi plastici e le possibilità cognitive umane, scoprire il funzionamento dei nostri sensi, dare forma
ai fenomeni fisici. Del resto l’Arte è la sublimazione di ogni capacità umana.
LE 12 PORTEa cura di Vittorio Amedeo Sacco
Palazzo Einaudi - lungo piazza d'Armi - Chivasso
inaugurazione venerdì 30 Marzo dalle ore 17 alle ore 20
orari:
31 marzo - 1, 6, 7 e 8 aprile - dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20
INFO
Stendhal
via San Quintino, 40 - 10121 Torino
+ 39 011 3823156
www.stendhal.biz
vittorio.sacco@fastwebnet.it
info@stendhal.biz
Nino Ventura è un’artista originale e creativo, ha spaziato in molti settori dell'arte: dal teatro, al cinema, alla televisione.
In questi ultimi venti anni ha concentrato la sua attività nel campo della scultura ottenendo importanti riconoscimenti internazionali.
Dal 1994 il suo lavoro è incentrato sulle influenze culturali che hanno caratterizzato la produzione artistica italiana e con il suo progetto "Mediterraneo Terra Mia", riporta al centro della creazione artistica l'opera con il suo valore comunicativo ed estetico.
I suoi lavori sono stati esposti in molte città tra cui Nizza, New York, Firenze, San Francisco, Saragozza, Barcellona, Montecarlo, Roma, Parigi, Bilbao, Gent, Cracovia, Madrid e sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
A gennaio del 2010 è stata inaugurata a Fuenlabrada - Madrid la sua fontana monumentale a cui la casa editrice Allemandi ha dedicato il volume “Liquidas Convergencias".
Nel 2011 è stato invitato dal Direttore del Padiglione Italia Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma Biennale di Venezia – Piemonte.
Nino Ventura è uno di quegli artisti che amano realizzare le proprie opere, con le proprie mani ed è per questo che non è nuovo a collaborazioni con chi opera nel settore dell’artigianato.
“La differenza tra un artista ed un artigiano – dice Ventura - sta nel fatto che il primo compie il gesto una volta e l’altro, invece, lo ripete”.
Nel 2005 all’Eurochocolat di Perugia, con un maestro pasticcere piemontese ha presentato una scultura di cioccolata di 2 metri e 30 centimetri. Nel 2008 realizza presso il Centro Ceramico "La Fornace" di Castellamonte "L’esercito del Piccolo Pesce", un’installazione di dodici personaggi in terracotta alti oltre 3 metri che galleggiano in una vasca di 30.000 litri d’acqua.
Con questa nuova mostra, Nino Ventura, realizza una collaborazione con Marco Bergantin.
Marco Bergantin è un artigiano del legno che realizza i suoi manufatti con tutta la sapienza e la capacità della tradizione piemontese e ad essa abbina la capacità di produrre opere innovative legate all’arte applicata. Ha ottenuto dalla Regione Piemonte il riconoscimento di Piemonte Eccellenza Artigiana.
"Le 12 porte" . Un progetto di arte applicata che attraverso gli esercizi di stile di un’artista scultore e di un artigiano falegname, trasforma uno spazio domestico in un luogo ideale su cui far convergere le necessità funzionali dell'oggetto e la creatività degli autori.
Duetto
Dal dialogo tra l’arte e la sapienza di questi due affascinanti autori nasce una riflessione su temi della contemporaneità quale la sospensione, l’attesa, il silenzio di fronte a un passato non ancora concluso e un futuro non ancora iniziato. Nino Ventura, artista, lavora sulla trasparente nebulosità della materia e su fasce cromatiche di stratificata profondità.
Marco Bergantin, artiere, si esprime con tutta la sapienza e la concretezza della tradizione. Da questo connubbio nascono le loro opere; metafora e concretezza coesistono in un continuo scambio.
E’ già accaduto che artisti del nostro tempo abbiano tentato, talvolta con successo mondano, di oggettivare nelle arti applicate valori plastici e cromatici che sono propri della scultura e della pittura. In genere si è trattato di prove ed improvvisazioni nelle quali si è manifestato un conflitto fra l’arte e il suo strumento più che una loro sintesi. Sovente l’arte si è malvolentieri piegata a una sorte non sua.
Diverso è il caso di Nino Ventura con cui l’arte come sperimentazione acquista il senso forte e affascinante della ricerca di un equilibrio. Egli ha portato Marco Bergantin con il suo mestiere di artiere del legno a maturazione moderna senza defraudarlo dei sui valori originari e peculiari.
Opere
Il valore plastico delle opere presentate nasce organicamente dal fatto artigianale e assume dimensioni dell’arte attraverso la sperimentazione.
Quando un frammento di realtà è toccato da un artista vero, quel piccolo frammento appare trasfigurato, diventa un appello alla meraviglia e alla ricerca della verità. Nelle opere esposte è insita una costante e meditata ricerca sulle diverse materie intese come medium significante. Le opere presentate sono estranianti e introducono lo spettatore in una
dimensione di magica sospensione mediante un linguaggio plastico originale, che abbina alla materia scultorea l’impiego di una sapienza produttiva davvero ammirabile. Ne risultano opere dove il realismo della materia è mitigato dall’antirealismo dell’impiego. Le opere sono “porte di luce” aperte sull’infinito, paesaggi simbolici, ibridi esplorati dagli autori in un’incessante ricerca formale ed espressiva.
Soprattutto, catturano la nostra attenzione così da farci partecipi delle loro stesse emozioni, permettendoci, guardandole, di dare compimento alle loro opere d’arte, un’arte applicata.
Nino Ventura
Predilige la ceramica trattata secondo le più antiche tecniche, esaltandone le forme significanti, i valori plastici, le superfici ora opache, ora lustre, le possibilità della luminosità cangiante e iridescente.
La trasforma nel piatto meandro di acque e di terre - di pieni e di vuoti che si alternano - di una barena lagunosa, nella traccia tortuosa della foce di un fiume che scorre verso il mare, nelle infinite deviazioni e incroci di un corso fluviale che frantuma la superficie nell’ancestrale simbiosi di acqua e terra. La tramuta in ciottoli che assumono forme inedite, la asseconda alle forme circolari di un’onda o di un mulinello creato dal vento, a quelle frastagliate e pur geometriche di candidi cristalli di ghiaccio, a quelle sferiche dei sassi emergenti dal greto di un fiume. Usa, Nino Ventura, la trasparenza e la levità del vetro dall’alchimia segreta, come vuole la tradizione millenaria delle antiche botteghe,
con una pittura posata sulla superficie interna della lastra di vetro, per dare luogo a delicate e immateriali proiezioni di ombra e luce, così da trasformare una silente struttura nella vibrante forma geometrica di una ragnatela che rinvia
alla leggerezza della rugiada. Con questi materiali Nino Ventura sa esprimere e suscitare un’emozione.
Marco Bergantin
Sigilla le sue opere con un rispetto profondo per le leggi della materia che predilige: il legno.
Lo manipola morbidamente, che da grezzo e uniforme diviene materia inquieta, intrisa di riverberi e di saettanti sfumature. Usa, Marco Bergantin, esaltandone la legittimità interna, le venature significanti, i valori visivi, le superfici ora disseccate e aride ora lustre, le possibilità delle tramature.
Lavora con il legno e con questa materia sa esprimere e suscitare un’emozione, sa far riflettere e sa plasmare i desideri della persona.
Gli Antichi ritenevano che fosse la mente a guidare l’anima, tenendo a bada ragione e passione.
Marco Bergantin è un artigiano che non ha esitato a seguire le ragioni del cuore scegliendo di dedicarsi all’arte. Attraverso la sua ricerca dimostra con chiarezza che, anche all’interno dei laboratori, esistono vari modi per sondare nuovi linguaggi plastici e le possibilità cognitive umane, scoprire il funzionamento dei nostri sensi, dare forma
ai fenomeni fisici. Del resto l’Arte è la sublimazione di ogni capacità umana.
LE 12 PORTEa cura di Vittorio Amedeo Sacco
Palazzo Einaudi - lungo piazza d'Armi - Chivasso
inaugurazione venerdì 30 Marzo dalle ore 17 alle ore 20
orari:
31 marzo - 1, 6, 7 e 8 aprile - dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20
INFO
Stendhal
via San Quintino, 40 - 10121 Torino
+ 39 011 3823156
www.stendhal.biz
vittorio.sacco@fastwebnet.it
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